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88.4 – 92.8 FM DAB+ 11C Radio Incontri InBlu Live
Ecco perché: Nell’estate del 2018 la campagna La radio rende, veicolata a mezzo stampa, tv e social, ha aiutato a fare luce sulle potenzialità del mezzo per le campagne pubblicitarie. Ecco dunque, in sintesi, perché dovresti pensare a promuovere la tua attività in radio
È seguita da oltre l’80% di italiani compresi fra i 15 e i 45 anni, mentre si aggira intorno al 70% la fetta di quelli che raggiungono i 60 anni. È una grossa sezione di mercato e la radio, ancor prima delle tv tematiche, ha sempre puntato su un approccio che coinvolgesse tutti: formati, orari, programmi e rubriche diversificate, canali monotematici, localizzazione geografica delle stazioni… è piuttosto facile puntare al target a cui interessa arrivare senza inutile dispersione di risorse. Il ritorno sull’investimento (ROI) poi può essere dieci volte superiore la cifra spesa. Questo accade perché la radio è un medium “solo audio”, in grado di facilitare – attraverso adeguati stimoli sonori – il rilascio di dopamina, responsabile del buon umore.
Gli speaker radiofonici sono forse i primi influencer della storia, le loro voci ci accompagnano mentre viaggiamo, quando abbiamo voglia di distrarci, quando ci sentiamo soli. Sono degli amici che possiamo trovare con certezza in orari prestabiliti, con cui a volte possiamo addirittura interagire al telefono. Quando un amico ci consiglia un prodotto, noi non lo stiamo a sentire? Quantomeno gli prestiamo attenzione, questo è certo. La vicinanza con l’ascoltatore insomma genera fiducia, tanto che tra gli affezionati di alcune emittenti si crea una sorta di senso di appartenenza: si fidano di quello che la loro radio preferita racconta e consiglia perché, al di là del microfono, c’è una persona reale, tangibile, dalla voce nota e rassicurante. L’effetto persuasivo che un annuncio radiofonico o uno spot, piazzati all’interno del palinsesto giusto, possono generare è enorme.
A differenza della tv, sulla radio non si fa zapping. Che sia tenuta di sottofondo o ad alto volume, difficilmente la radio corre il rischio di essere ‘messa a tacere’. Inoltre, proprio perché il contatto avviene a livello uditivo, cioè attraverso l’ascolto di voci amiche o di canzoni note, i messaggi che veicola vengono accolti con più piacere ed incamerati, anche quando si sta facendo altro. Per questi motivi le campagne di tipo emozionale sono quelle ad avere maggior successo: uno spot riconoscibile, ascoltato più volte durante l’arco della giornata, rende i brand familiari e in qualche modo più simpatici. Quando questo avviene la scintilla della curiosità è accesa e la leva emozionale attivata: prima o poi, l’ascoltatore si troverà a ricercare il brand on line e sarà ben disposto ad acquistarne il prodotto.
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